La giusta
distanza con i figli:amici o genitori?
Molti sono i genitori che si pongono domande circa la giusta
distanza da tenere con i figli: amici o genitori autorevoli
?Tutto sta nel comprendere il concetto di amicizia di cui si
parla, a capirne la motivazione che vuole ridurre la
distanza di ruoli ben precisi, a sapere in che modo si e' in
grado di gestire i malintesi che ne possono derivare.Cosa si
aspetta un figlio da un rapporto di amicizia con i propri
genitori?In che modo l'annullamento delle distanze di ruolo
aiuta la crescita, la separazione evolutiva dalle figure di
riferimento.Quale percezione hanno i figli da genitori
permissivi e comprensivi ad oltranza?Quali i discorsi che si
possono davero condividere senza perdere il ruolo di
guida?Consideriamo alcuni dei motivi che annullano le
distanze:
Incapacita' di autorevolezza
Apparente facilitazione nella gestione dei conflitti ( la
vicinanza sembra mettere al riparo da "colpi bassi" da parte
dei figli)Paura che atteggiamenti educativi autorevoli
creino conseguenze pericolose ( eccessive contestazioni,
abuso di sostanze nocive, comportamenti adolescenziali a
rischio)
Atteggiamento naturale e filosofia di vita
I bambini prima ed i ragazzi dopo cosa cercano in una figura
di riferimento?
Dove
si spinge l'amicizia?
Certo non e' la discussione pacata o la competenza
relazionale che si da' ai figli , che fa perdere la propria
capacita' educativa, anzi!Ma è davvero produttivo ,in
termini di buona relazione, non essere in grado di porre
limiti ,seppure non graditi, a chi si avventura nel
mondo?Nella societa' attuale si assiste anche a
comportamenti paradossali che ognuno potrà valutare in
proprio.
Non raramente molti genitori separati e non solo, parlano
con i figli adolescenti delle loro difficolta' di relazione
con il patner o con altre figure estranee all'ambito
familiare , perdendo di vista una sorta di "integrità°
adulta che lascia spazio alla confusione.Si ribaltano i
ruoli e l'adolescente si trova cosi' a dare consigli, a
sostenere emotivamente l'adulto in difficoltà .
Una
storia per capire:
Roberta 40anni ,si è separata ottenendo l'affidamento delle
due figlie Anna e Lucia di 14 e 3 anni ; i rapporti con l'ex
marito sono discreti e non ci sono grossi conflitti nella
gestione educativa delle figlie.Dopo qualche anno dalla
separazione Roberta conosce un nuovo compagno ; con lui la
situazione non scorre su binari tranquilli e R. si trova a
vivere un rapporto quasi adolescenziale con alti e bassi.Con
sua figlia Anna si confida spesso sui vari motivi che
portano ai litigi con il nuovo amore.Senza accorgersene
riduce le distanze di ruolo , a tal punto che Anna diventa
l'adulta che protegge e sostiene lei, adolescente in crisi
.Anna e' disorientata e sente di non poter lasciare sola la
madre quando, dalle ripetute liti ,ne esce triste e
depressa.Anna rinuncia ad uscire, e' fagocizzata dal
malessere della mamma e riesce ad essere serena solo quando
le cose vanno bene.Roberta non filtra nulla a nessuna delle
due figlie che vivono in pieno tempeste di ogni tipo; dai
problemi economici in poi,sono al corrente di tutto.Nelle
rare occassioni in cui Roberta tenta di fare la madre , la
sua parola non ha alcun valore !
L'amicizia quando sotituisce l'autorevolezza è davvero un
bene per i figli?
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