Ho conosciuto
da vicino il mondo dei disabili, ora definiti diversamente
abili, ho conosciute mille storie diverse tra loro ma con
molti sentimenti in comune, ho capito che , aldila' delle
parole e delle preoccupazioni superficiali, esiste un mondo
di significati che devono essere "letti" con le emozioni,
con l'empatia. La preoccupazione di trovare dei termini ,
(spesso incomprensibili e ,a mio parere, fuorvianti) , per
definire dei soggetti che vivono delle limitazioni ,anche
drammatiche , nel loro quotidiano, appaiono a volte
superflue. Resta,invece, il dramma di risposte che non
sempre arrivano ad alleviare il pesante carico delle
famiglie nella gestione quotidiana del disabile
grave.Rispetto al passato, di sicuro,si sono fatti dei passi
importanti ma molte sono ancora le barriere, architettoniche
e mentali , da abbattere per permettere una vita dignitosa a
chi vive una condizione che non ha scelto.Esistono delle
situazioni, ai limiti della sopravvivenza fisica e
psicologica, che si consumano nel silenzio e nella rabbia;
risposte sommarie e promesse non mancano ma manca l'aiuto
concreto, che non arriva mai.Genitori anziani che non
accettano la struttura residenziale come soluzione del loro
disagio, si trovano, spesso , soli a gestire i loro uomini
"bambini" che hanno segnato la loro vita e continuano,
inconsapevolmente e senza colpa, a segnare la loro
vecchiaia.Anche là dove molti centri diurni funzionano, il
rientro a casa dei ragazzi mette in luce la necessita' di
aiuti domicialiari , sopratutto nei casi in cui la gestione
e' affidata ad un solo genitore.Nel Centro Diurno di Arquata
Scrivia (C.S.P) dopo una attenta analisi e' stato attuato un
progetto : "Respiro" che ha previsto dei momenti di
"sollievo" alle famiglie, con situazioni particolarmente
problematiche (genitori anziani e/o soli) ,attraverso
l'aiuto di personale adest che dedica alcune ore al ragazzo
fuori dall'orario del Centro.Molti dei ragazzi, purtroppo,
non sono diversamente abili, ma necessitano di qualunque
tipo di sostegno e non hanno la minima autonomia in nessuna
delle funzioni vitali.Certo, occorre distinguere tra le
diverse disabilità ma i problemi maggiori si pongono proprio
dove i canali di comunicazione con il mondo esterno sono
ridotti al minimo a differenza di un corpo che, ormai
cresciuto,rende difficoltosa la presa in carico anche se
l'amore e la dedizione non mancano.
La
storia di Alessio |